Il Grand Hotel di San Pellegrino Terme
Costruito sulla sponda sinistra del fiume Brembo, opposto al Casinò Municipale, il Grand Hotel fu inaugurato nell’estate del 1904. Per le sue dimensioni e lo stile monumentale, rappresenta il migliore esempio architettonico di San Pellegrino Terme. Progettato dall’architetto Romolo Squadrelli in collaborazione con l’ingegner Luigi Mazzocchi rappresentò uno dei più grandi alberghi europei dell’800 che rimanda agli antichi castelli francesi.
Il Grand Hotel è un enorme edificio di sette piani e 250 stanze, gli arredi erano talmente sfarzosi da suscitare meraviglia anche tra gli aristocratici clienti. La facciata, lunga ben 128 metri, presenta una ricchezza decorativa unica nel suo genere: decine di statue, cariatidi, elementi zoomorfi, putti, festoni, concorrono alla creazione di un’atmosfera fortemente suggestiva. All’interno gli ambienti sono distribuiti in modo simmetrico, l’atrio e la scalinata al centro, le sale di soggiorno e da pranzo ai lati. A causa degli ingenti costi di gestione che il monumentale hotel richiederebbe per mantenere e adeguare gli impianti alle nuove esigenze, nel 1979 viene definitivamente chiuso.
Il Libro degli Ospiti
Il Grand Hotel ha ospitato personaggi illustri i cui nomi sono rimasti scritti nel ‘Libro degli Ospiti’. Il Registro viene custodito presso la Biblioteca di San Pellegrino Terme, riporta grandi firme come quelle della regina Margherita di Savoia nel luglio 1905, della regina Elena con i figli principe Umberto e principessa Maria nell’agosto 1929, del compositore Pietro Mascagni, del generale Luigi Cadorna, dei Premi Nobel Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo, dei nobili della famiglia dello zar di Russia, di diplomatici e familiari di Re Faruk d’Egitto, di Federico Fellini e Giulietta Masina e per finire negli anni sessanta con quelle della ‘Grande Inter’ di Herrera.
Oggi, dopo alcuni decenni di abbandono, istituzioni pubbliche e private sono ancora alla ricerca di una soluzione che possa garantire il recupero della prestigiosa costruzione, simbolo dei migliori momenti della cittadina termale e preziosa testimonianza storica oltre che estetica di un gusto artistico allora molto in voga.